PERCHE’ LE BELLE SOFFRONO DI PIU’?

PERCHE’ LE BELLE SOFFRONO DI PIU’?
Le vampate della menopausa, nella mia esperienza, colpiscono più spesso e più duramente le belle donne. Quando è una classica “bellona” a chiedermi aiuto per far passare le caldane, per smettere di sudare, io so che sarà quasi sicuramente una battaglia persa. Guardo le sue guance tirate, le palpebre immobilizate, il seno trionfante e penso che non sarà per nulla facile che possa ricostruire l’immagine che ha di se.
Le belle hanno costruito una identità che equivale al loro aspetto fisico: loro sono la loro bellezza, sono il loro potere seduttivo. Loro esistono perchè riescono a far girare un uomo per strada, loro vivono perchè gli uomini ai loro piedi confermano la loro vita. Ma la seduzione, il gioco dell’attrazione sessuale ormonale, è un giochetto che dura fino a che dura la dittatura degli ormoni. Poi il corpo, bello o brutto che sia, cambia: gli ormoni hanno finito il loro turno di lavoro durato circa 40 anni e, che abbiano o meno raggiunto il loro obiettivo di riproduzione della specie, ci lasciano. Non si presentano più regolarmente a rallentare i freni inibitori, non stimolano alla seduzione, non provocano. Il corpo e la mente ora hanno altro da fare. Arrivano i segni del tempo sul corpo e offuscano la bellezza. Quel corpo chiamato “io” non è più lo stesso. Ma se “io” non sono più “io bella, “io seduttrice” “io regina degli uomini”, allora chi sono io? La menopausa è per molte una crisi di identità intollerabile e orribile, vissuta come un’ingiustizia violenta.
Scrive Eckhart Tolle in “Un mondo Nuovo” che le persone che fanno coincidere la propria identità con la loro presenza, con la prestanza fisica, sono destinati alla sofferenza quando tutto questo comincia, inevitabilmente, ad indebolirsi. Dice Tolle: “Le persone, sia belle che brutte, traggono una parte importante della propria identità, sia in positivo che in negativo, dal corpo. Per essere più esatti traggono la loro identità dal pensiero che hanno dell’io, lo uniscono erroneamente all’immagine mentale o al concetto del corpo che condivide il destino di tutte le forme, l’impermanenza e il declino. Eguagliare l’io con il corpo fisico percepito dai sensi e destinato ad invecchiare e perdere vitalità porta alla sofferenza….Se non scambiate il vostro corpo con chi siete realmente, quando la bellezza svanisce questo non avrà alcuna influenza sul senso del vostro valore o sulla vostra identità.”
Le donne belle che vedono arrivare la menopausa soffrono perchè hanno paura che tutto il loro essere svanisca nel nulla in breve tempo,  più soffrono più fanno resistenza a questo orribile pensiero e più fanno resistenza più le vampate si accaniscono. Fino a cadere sfinite tra le braccia della Tos, la Terapia Ormonale Sostitutiva, nell’illusione di restare belle bambolone seduttive per sempre.
Ma la menopausa non è una perdita, è solo un cambio di marcia e di obiettivi. E’ l’occasione di scoprire che oltre la seduzione c’è l’amore, che oltre il rapporto fisico c’è la connessione sessuale, che oltre il corpo c’è il cuore, lo spirito. E’ l’occasione di essere anima bella e non solo bella donna. 

 



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