Benessere in menopausa. Una questione di fortuna?

Benessere in menopausa. Una questione di fortuna?

Ieri sera mio marito ha misurato la pressione, per curiosità ogni volta che lo fa, la misuro anch’io: 115/70. “Hai fortuna tu!”, ha subito esclamato. Fortuna? Spesso invocano alla fortuna quando scoprono che a quasi 59 anni non ho disturbi della menopausa, non bisogno di alcun farmaco, ho le ossa di quando avevo 20 anni, niente colesterolo alto, niente glicemia, niente depressione, niente secchezza vaginale. Eppure non sono una fanatica della palestra (ma pratico QiGong e cerco di camminare spesso) e nemmeno a tavola sono una talebana vera (ho eliminato la cena e ridotto glutine e latticini ma al 90%).

Allora è davvero fortuna o se preferite, destino?

Sembrerebbe, peccato che io non creda alla fortuna. Io credo che avesse ragione Jung quando diceva che ciò che chiamiamo destino in realtà è il nostro inconscio, che governa ogni attimo della nostra vita e noi nemmeno ce ne accorgiamo. Se devo a qualcosa il mio stato di benessere alla mia età, ho riflettuto, lo devo al faticoso, incessante, caparbio e a volte sfinente lavoro che ho praticato e tutt’ora pratico sulla riduzione dell’inconscio a favore di una dose maggiore di conscio. La chiamerei centratura più che fortuna. Coinvolge molti aspetti: come può alzarsi la pressione se il carico di lavoro e i suoi problemi non mi creano ansia? Come può alzarsi il colesterolo se il fegato non è colmo di rabbia? Come può crearsi secchezza vaginale se il mio microbiota è sano e quindi irrora regolarmente le mucose, se provo grande attrazione per il mio uomo? Come può esserci osteoporosi con un’alimentazione che evita l’acidosi e con una stima di me stessa che mi consente di affrontare la vita a schiena dritta? Come può esserci depressione se c’è curiosità e acidi grassi saturi a sufficienza per captare la serotonina nella cellula nervosa? Può darsi che tutto questo non duri ancora a lungo, può darsi che ad un certo punto io crolli per stanchezza, perché l’ineluttabile processo di invecchiamento del sistema biologico avrà la meglio sulla mia tenacia, lo so. Ma alle donne che ora entrano nella fase delicata del cambiamento e che si lamentano dei disturbi della menopausa chiamndoli i “regali della menopausa”, posso consigliare una cosa sola: lavorate sul vostro inconscio, diventate consapevoli di ciò che fate, di ciò che mangiate, di come amate e di come reagite. Ciò che chiamate destino, o fortuna, cambierà.



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